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Una nuova sede per Rifondazione comunista e Sinistra Anticapitalista Aprilia

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Il Partito della Rifondazione Comunista e Sinistra Anticapitalista Aprilia mettono a disposizione la propria sede e le proprie forze militanti per un confronto costante con le strutture sociali ed associative locali e con chiunque voglia battersi per la costruzione di un mondo migliore, a partire dal nostro territorio, attraverso le coordinate dell’antifascismo, dell’anticapitalismo, dell’internazionalismo, dell’ecosocialismo e del femminismo.

“Invitiamo a partecipare all’inaugurazione della nuova sede, sabato 3 febbraio ore 18:00 in via Grecia 10 (zona 167), – si legge in una nota – per iniziare sin da subito un confronto e partecipazione dal basso, in questo nostro territorio martoriato da interessi privati e speculazioni, in cui è sempre più difficile trovare spazi e momenti di condivisione, aggregazione e dialogo.

Viviamo tempi duri e difficili. I lavoratori e le lavoratrici, e in generale tutte le fasce sociali più deboli e precarie, pagano sulla propria pelle, con un netto peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, le scelte politiche antipopolari del governo.

Il governo delle destre applica senza intralci politiche economiche e sociali liberiste, riversando nell’opinione pubblica, nella propaganda, nei media e nella società tutta la sua ideologia avvelenata di “Dio, patria, famiglia e impresa”. Un modello di società autoritaria e violenta in cui si moltiplicano le norme del codice penale per le persone più povere, mentre altre leggi garantiscono l’impunità e i privilegi per ricchi, potenti e padroni.

Il governo, su tutte le questioni sociali e politiche, procede come un rullo compressore contro le classi lavoratrici per frammentarle e dividerle, garantendo contemporaneamente lo sfruttamento capitalista e rafforzando il suo potere politico al servizio delle classi dominanti. L’obiettivo è la penalizzazione e criminalizzazione dei settori più deboli della società: persone migranti, povere, disoccupate, pensionate, precarie, giovani e studenti che organizzano movimenti di protesta e lotte, soprattutto sul tema dei diritti e dell’ambiente, sono in varie forme colpiti.

L’ultima legge finanziaria è stata strutturata per garantire gli intoccabili profitti dei padroni, delle imprese e delle banche. È stata avviata una controriforma fiscale che punta a ridurre ancora le tasse ai più ricchi, concedendo nuovi regali agli evasori. Sono stati fatti tagli della spesa pubblica e sociale, ad esempio abolendo il reddito di cittadinanza (riducendo 600 mila persone alla disperazione) e rubando a mani basse sulle pensioni (30 miliardi sottratti ai pensionati dal 2011). Si sono confermati i tagli alla sanità pubblica ed accelerato la corsa al privato.

La corsa al riarmo continua in piena concordanza con lo schieramento imperialista occidentale e nelle scuole, sempre più investite da processi di aziendalizzazione del sapere, aumenta l’invadente presenza e la propaganda delle forze armate. Sono state ridotte od anche azzerate varie forme di sostegno previste per settori sociali disagiati. In sostanza, chi sta male potrà stare solo peggio.

Questo governo, inoltre, vuole distruggere la coscienza democratica, antifascista e progressista che ha permeato la storia del paese dopo la vittoria della Resistenza contro il fascismo, alimentata poi nei decenni successivi dalle lotte operaie che sono state un importante presidio di democrazia. Oggi questa coscienza è purtroppo molto affievolita a causa delle sconfitte subite dal movimento operaio. L’obiettivo finale del governo, è l’annientamento di tale coscienza e il totale ribaltamento della Costituzione nata dalla Resistenza.

L’unico modo per contrastare con una reale efficacia la deriva reazionaria ed autoritaria che stiamo vivendo è la costruzione di un forte movimento di lotta nei luoghi di lavoro, di studio e nei quartieri che sappia combinare la battaglia democratica con quella sociale, i diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+ con i salari e l’occupazione, la tutela ambientale con i servizi sociali per tutti e tutte, dentro un progetto di società alternativo anticapitalista, femminista ed eco socialista”.

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