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Aprilia, Apl all’opera: “I nomadi di Roma non possono essere trasferiti qui”

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Si è svolta in una mattinata uggiosa ma che non ha impedito la partecipazione, la conferenza stampa di presentazione dei contenuti del “dossier” che APL ha inviato all’Amministrazione di Aprilia. Alla presenza del Coordinatore Emanuele Campilongo, affiancato da Simone Giorgi e Fabrizio Di Carlo – rispettivamente responsabili per il commercio e per l’economia di APL – e dei giornalisti intervenuti, si sono toccati alcuni dei temi contenuti nel carteggio e che saranno la spina dorsale dell’impegno del nostro Sodalizio. Presente anche il consigliere Domenico Vulcano che ha ricevuto nei giorni scorsi la documentazione integrale e che nel suo intervento ha dichiarato di tener in considerazione questo insieme di proposte e sollecitazioni poiché “una buona base di partenza per un lavoro proficuo”. Simone Giorgi ha evidenziato le problematiche relative alle ludopatie e sulla necessità di intervenire con una regolamentazione del settore attraverso la messa in opera di fasce in cui tenere aperte le slot, sull’onda di quanto fatto in tanti altri comuni italiani. Attenzione anche al fenomeno delle frutterie etniche che spesso non rispettano le regole e sul tema delle emissioni in atmosfera dei fumi in particolare nei confronti della ristorazione.

Giorgi ha ricordato l’assenza nella nostra città di un regolamento in tal senso in barba a quanto la legge nazionale e le istituzioni comunitarie ci obbligano a fare. Fabrizio Di Carlo ha messo l’attenzione sul grave problema dell’edilizia scolastica, della manutenzione stradale e soprattutto dai problemi ad esso correlati per i cittadini che soffrono di disabilità. Una città che non tiene conto delle esigenze di deambulazione dei disabili non può dirsi veramente inclusiva. Emanuele Campilongo ha spiegato come i temi storici di APL cioè l’emergenza ambientale, la netta avversione allo Sprar e al business dell’immigrazione, e alle tematiche della sicurezza rimangono all’ordine del giorno e continueranno a far parte del dna di Aprilia in Prima Linea, ma all’orizzonte esiste un grande problema che pende sulle nostre teste come una spada di damocle. Nello specifico ci riferiamo alla cosiddetta emergenza nomadi e al più volte richiamato piano del Campidoglio di superare il concetto dei campi rom, passando all’assegnazione di case a coloro che sono allocati fino ad oggi in quelle strutture. Aprilia ha un notevole numero di appartamenti privati costruiti nel corso dell’ultimo decennio di proprietà dei maggiori gruppi immobiliari nazionali e romani in particolare, completamente liberi e da molto tempo in attesa di vendita. La continua crisi del settore legato agli immobili, la perdurante stagnazione economica e gli appetiti di alcuni, hanno portato nella nostra città un surplus di appartamenti che difficilmente può essere smaltito in pochi anni. Per essere più chiari, esiste il rischio che detti privati proprietari degli immobili, d’accordo con l’amministrazione capitolina, possano individuare Aprilia come luogo di assegnazione di appartamenti per ospitare i nomadi tuttora residenti nei campi rom di Roma e dintorni. In pratica, sarebbe l’ennesima prova di come Roma tenti di spostare le sue emergenze fuori la cinta del GRA, utilizzando i territori limitrofi come sgabuzzino. A tal proposito APL chiede all’Amministrazione se non sia il caso di agire in “autotutela” dichiarando Aprilia territorio già fortemente piagato sia dal punto di vista ambientale che sociale, con la presenza ormai acclarata di forti sodalizi criminali in particolar modo di matrice ndranghetista e camorrista. La nostra città a nostro avviso rischia di essere travolta dal problema nomadi di Roma, e se non si prendono preventive iniziative forti a livello istituzionale, potremmo non avere il modo di reagire. Crediamo di aver fornito diversi spunti e sollevato domande lecite. Attendiamo le risposte e i fatti concreti.

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