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APRILIA – L’ex amministrazione Terra non si costituì parte civile nel processo per l’incendio alla Loas. Bagarre in Commissione Trasparenza.

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L’ex amministrazione Terra non si costituì parte civile nel processo per il devastante incendio all’impianto Loas di Aprilia che avvenne nell’agosto del 2020. E’ stato acceso il dibattito ieri tra maggioranza ed opposizione nel corso della riunione della Commissione Trasparenza, presieduta proprio dell’ex assessora di quella giunta, Luana Caporaso. L’attuale maggioranza, in particolare l’assessore Moroni, il consigliere La Pegna e le consigliere Di Lorenzo e Cavallin, sono intervenuti accusando l’ex Giunta di superficialità e sottolineando le loro responsabilità politiche e amministrative. La presidente di Commissione, Caporaso, ed il consigliere Antonio Terra hanno ribadito come l’Amministrazione non fosse stata messa nelle condizioni di costituirsi parte civile, per un’omessa notifica. “Un clamoroso errore legale e amministrativo da parte della precedente amministrazione. – ha tuonato Vincenzo La Pegna di un “Un’Altra Aprilia” – Alla città è stata così negata la possibilità di un risarcimento per il disastro ambientale avvenuto sul territorio”.

La nota integrale del Consigliere comunale Vincenzo La Pegna:

“La mancata costituzione di parte civile nel processo penale contro i soci della Loas Italia srl, per il disastroso incendio divampato nell’agosto 2020, rappresenta un clamoroso errore legale e amministrativo da parte della precedente amministrazione. Alla luce di ciò, la convocazione della commissione trasparenza, che ha evidenziato la portata dell’errore commesso dall’allora primo cittadino Antonio Terra, appare come un clamoroso autogol da parte della presidente della commissione stessa, Luana Caporaso, che ricopriva un ruolo importante in quella maggioranza e siede oggi tra i banchi dell’opposizione.

L’attuale maggioranza, attraverso l’esame della documentazione, ha chiaramente dimostrato la responsabilità politica e amministrativa del consigliere di opposizione nell’aver negato alla città di Aprilia la possibilità di un risarcimento per il disastro ambientale avvenuto sul territorio.

Durante la commissione chiesta dall’opposizione, è emerso chiaramente che pur essendo a conoscenza della data della prima udienza di quel processo sin dal mese di Febbraio 2023, tanto da relazionarne in consiglio comunale, l’allora Sindaco Antonio Terra non ha dato mandato al legale dell’ente di presentarsi alla prima udienza del 15 Maggio 2023 per poter presentare la richiesta di costituzione di parte civile, facendo inutilmente decorrere i termini entro i quali era possibile al Comune di Aprilia prendere parte a quel procedimento, trattandosi dell’ultima data utile ai sensi dell’articolo 335 del codice di procedura penale.

Altrettanto grave scaricare tutte le responsabilità sul responsabile dell’ufficio legale – conclude La Pegna – al quale nulla era stato riferito, né tantomeno suggerito dall’allora Sindaco in qualità di ‘controllore’ ciò che doveva porre in essere in quei mesi antecedenti maggio 2023”.

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