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Incendio alla Loas di Aprilia, cresce l’attesa per i dati dell’Arpa. Pernarella: “Negli impianti privati i controlli sono scarsi, si attuino verifiche”

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Entro oggi l’Arpa Lazio ha assicurato che saranno divulgati i risultati dei primi campionamenti sulla qualità dell’aria nei pressi della Loas dove domenica sera un incendio ha devastato cumuli enormi di rifiuti e tre capannoni facendo sprigionare una enorme nube nera. I timori che sia tossica permangono è per questo che i risultati delle analisi dell’Arpa sono attesi con molta ansia. Sul posto nell’area artigianale di via dei Giardini ci sono ancora i vigili del fuoco, l’area è costantemente presidiata: si prosegue con la movimentazione dei rifiuti per spegnere tutti i focolai. Le indagini sull’incendio intanto proseguono, ci sono diversi elementi da chiarire: soprattutto bisognerà capire se l’azienda fosse in regola con tutti i certificati, compreso quello per la prevenzione incendi. In Procura è stato aperto un fascicolo contro ignoti, si valuterà nei prossimi giorni se prendere in considerazione il reato ambientale. In questo caso allora l’indagine passerà alla Dda di Roma.

L’intervento dell’onorevole Gaia Pernarella del M5s

“La nuvola di fumo nero sprigionatasi nell’incendio della scorsa notte ad Aprilia dal deposito Loas Italia non ci lascia tranquilli come qualche anno fa ci tenevano in apprensione le fiamme al TMB di Roncigliano o alla Eco X di Pomezia. Casi simili di impianti gestiti da privati spesso strapieni dove evidentemente sono esercitati scarsi o nessun controllo e la sicurezza delle persone sembra essere sempre in secondo piano rispetto all’interesse economico. A nemmeno una settimana dall’approvazione di un Piano rifiuti che non risolve gli atavici problemi del Lazio – osserva la Pernarella -, non possiamo non annotare come le problematiche di questo impianto fossero state evidenziate già nel 2015 dall’Arpa Lazio. Nonostante questo, l’autorizzazione al trattamento di 140mila tonnellata tra carta, plastica da raccolta differenziata, copertoni d’auto e quant’altro era stata prorogata per sei mesi nel dicembre 2019 per la “difficoltà di espletamento delle procedure tecniche istruttorie” da parte del settore ambiente della Provincia in barba agli adempimenti e prescrizioni dettati dalla Circolare del Ministero dell’ambiente n. 1121 del 21 gennaio 2019 per prevenire i roghi negli impianti di questo tipo, richiamo che invece il Consiglio Regionale ha introdotto nel Piano regionale rifiuti solo grazie a un emendamento del Movimento 5 Stelle. Proroga questa ulteriormente rinnovata all’impianto apriliano per novanta giorni nello scorso giugno e che si sarebbe conclusa tra poco più di un mese. Siamo certi che la Magistratura incaricata dell’indagine effettuerà le dovute verifiche su tutte le prescrizioni e le autorizzazioni ricevute dall’impianto negli ultimi dieci anni. Inoltre attendiamo di conoscere i risultati dell’Arpa sulle emissioni in atmosfera e la loro nocività, ma di fatto la nuvola di fumo nero che ieri sera era avvistata sin da Latina, non è improbabile che si sia estesa su tutta la pianura pontina, mettendo a rischio tutti i cittadini che sono stati costretti a respirarla”.

Gaia Pernarella
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