On line da questa mattina il link per compilare il modulo per partecipare alla raccolta dati del Comune inerente a Latina candidata a Capitale italiana della Cultura 2026.

Interessanti alcuni dettagli del sondaggio. Nella città del “Vorrei, ma non posso” al Lazio Pride, si chiede se il compilatore è donna, uomo o altro. Se si risponde altro bisogna anche specificare cosa si intende con altro. Va bene qualsiasi cosa, anche “gatto”.

Se Latina fosse una persona, che personalità avrebbe? Tra le risposte c’è “maschile”. Manca “femminile” e, a questo punto, anche “altrile”.

Ma certi sondaggio, si sa, sono preconfezionati. Generati probabilmente da una modesta intelligenza artificiale. Che tratta Latina – e sicuramente le altre città dell’Agro pontino – come una città qualsiasi. Ma in una Italia che ha dentro di sé tutti i millenni del mondo, una città di appena 90 anni e mezzo sarà un’eccezione? E come è quel principio che i casi diversi vanno trattati in maniera diversa?

E le indagini statistiche non dovrebbero seguire anche un criterio tra i soggetti da monitorare.

Comunque è divertente compilare il questionario, specie per dare il voto a: Mezzi pubblici, Ospedali e servizi medici, Impianti sportivi, Musei e biblioteche, Cinema e teatri.

https://forms.gle/GcxmUqZx6GWkDF4Q6

 “Attraverso il questionario on line  – ha affermato il sindaco Matilde Celentano – si vuole dare una definizione, da un punto di vista statistico, all’identità della città. E’ aperto agli abitanti ma altrettanto a quanti non conoscono Latina, per comprendere i diversi modi di percepire il territorio. Si tratta di un atto di coinvolgimento per una partecipazione dal basso che avvii una presa di coscienza da parte degli abitanti e non e dunque una responsabilità nella valorizzazione del territorio, come del resto richiesto dal Ministero della Cultura. Tutto ciò che stiamo prevedendo nel dossier potrà essere utilizzato dal Comune per la sua offerta culturale, indipendentemente dalla candidatura. Un motivo in più per rispondere al questionario e favorire il completamento del dossier”.

La narrazione della città di Latina è in corso anche sulla pagina Facebook “Latina candidata a Capitale italiana della Cultura 2026”.

Il dossier per la candidatura, in corso di realizzazione da parte dell’agenzia PG&W, sarà presentato al Ministero della Cultura, il 27 settembre prossimo.

“Non ci sono territori belli o brutti, solo territori capiti o non capiti – ha dichiarato l’architetto Daniela Cavallo, direttore marketing territoriale della PG&W – Questa candidatura è un’occasione importante anche per mettere ordine alle piccole cose del quotidiano per migliorare la qualità della vita. Non serve la perfezione, ma la volontà di migliorare, la cultura è un processo da riavviare, è avere cura”.