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Aggredito sulla Roma-Nettuno, la solidarietà del Comitato pendolari

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Cittadino straniero aggredito sulla Roma-Nettuno, arriva tramite una lettera la solidarietà del Comitato dei pendolari.

Caro Ali,

Ti chiedo scusa come cittadina italiana per il vile atto commesso da inqualificabili balordi sui nostri insicuri treni.

Ti chiedo scusa a nome di tutti i pendolari che su questi treni ci passano un terzo della loro vita alla mercé del fato.

Ti chiedo scusa per conto di un servizio ferroviario deresponsabilizzato e deprivato della minima vigilanza e controllo, per economie aziendali.

Ti chiedo scusa per conto di una regione a cui non interessa fare espletare al gestore, al quale ha affidato il servizio ferroviario, un servizio pubblico sicuro e attrattivo, cancellando dai contratti di servizio controllori, fermate nelle stazioni, personale nelle stazioni …

Ti chiedo scusa da parte del governo, per la tacita accondiscendenza con il gestore del servizio ferroviario ad affidare teoricamente la vigilanza sui nostri treni alle eventuali telecamere, che però evidentemente non ti hanno sorvegliato e protetto abbastanza, né registrato i volti dei tuoi aguzzini.

E poi ti chiedo scusa come donna e madre italiana per non aver saputo educare i nostri figli al rispetto dei diritti fondamentali degli uomini, quali la sacralità della vita, la felicità e la libertà degli altri; nonché al rispetto dei principi della nostra costituzione, quali la solidarietà, la cura, la sicurezza, la libertà di movimento, di religione, di etnia, di genere.

Io provo vergogna per tutto questo, Ali, e ti auguro di guarire presto, dimenticare il male e incontrare nella tua giovane vita di abitante della Terra chi ancora resiste a tanta barbarie, restando umano.

 

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