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“I partiti da cui discende il PD hanno scritto la pagina più brutta della politica apriliana”

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Replica tosta della lista Terra al commissario Pd di Aprilia Claudio Moscardelli sulle finanze del Comune. 

“Quello del 2018 – spiega subito il gruppo della lista Terra – non è stato affatto un sostegno episodico; è fin dall’inizio del progetto civico infatti che, alle elezioni amministrative, gli elettori del Partito Democratico hanno contribuito in maniera rilevante ai tre successi elettorali. Un dirigente politico farebbe bene ad indagare sulle ragioni profonde di quanto accaduto per cambiare rotta, mentre a prevalere sono solamente livori personali e un indegno revisionismo storico.
Nel parlare dell’eredità del Sindaco D’Alessio infatti, l’ex senatore dimentica di ricordare che nella precedente consiliatura i partiti da cui discende il PD hanno scritto la pagina più brutta della politica apriliana, quella del ribaltone con la Giunta Santangelo. Moscardelli anche allora assunse un ruolo determinante per la costruzione di quella alleanza capestro che, oltre a votare l’addendum ASER, ha presto lasciato la guida della Città ad un commissario prefettizio.
Da quelle macerie – questa l’eredità di cui dovrebbe occuparsi Moscardelli – è nata la stagione civica che ha potuto raccogliere consensi da culture politiche differenti, sfiduciate dall’operato dei partiti che da Roma a Latina avevano usato Aprilia per garantire carriere personali a profili politici decisamente modesti, per qualcuno anche nel consenso.
L’inadeguatezza della forma partito a fronteggiare un quadro inedito, insieme ad una stagione di buona amministrazione avviata da D’Alessio, sono stati motivo di attrattiva di nuove energie, stanche di rimanere intrappolate nella guerra tra bande correntizie. Un fenomeno questo non solo apriliano, ma più esteso e profondo. Ben presto anche a Latina il PD si condannava all’irrilevanza politica, consentendo tuttavia un’impresa storica alla compagine civica guidata da Damiano Coletta, così come è avvenuto in altre parti della Provincia e della Regione. L’alternanza alla desta, laddove è avvenuta, è stata possibile grazie a forze diverse dal centro-sinistra “storico”. Un fatto significativo quanto ignorato.
L’elezione dell’attuale segretario nazionale Nicola Zingaretti, consapevole di queste criticità, ha aperto una nuova fase di rinnovamento e di allargamento del Partito: con Piazza Grande è stata lanciata una piattaforma politica ben diversa da quella a cui si ispira Moscardelli. Le parole d’ordine non sono più “centro-sinistra” ma “campo largo” o “fronte democratico-civico”; la priorità non è vincere ad ogni costo ma costruire una proposta alternativa alla destra sovranista e populista; non si parla più di “perno della coalizione” o di “forza egemone” ma di squadra, e di format inclusivo; le tessere e le prove di forza interne hanno lasciato il posto a idee, capacità e partecipazione.
Di tutto questo e di molto altro vorremmo parlare con il futuro segretario del Partito Democratico di Aprilia. Ci piacerebbe sapere se anche lui continuerà ad adottare il lessico obsoleto dell’ex senatore o se come il Segretario Zingaretti avrà a cuore la costruzione di un campo largo, magari aperto anche ai moderati e ai conservatori che non si riconoscono nel sovranismo e, perché no, a quei grillini che con l’esperienza di governo nazionale hanno rinunciato al populismo e sono disponibili ad una reale e fattiva partecipazione per il bene comune. Nel frattempo, ci domandiamo se Moscardelli, anziché perdere tempo ad alimentare steriche polemiche sugli organi di informazione, possa dedicarsi a sfruttare la tanto sciolinata filiera di governo per fermare l’ennesimo atto predatorio sul territorio comunale: Aprilia non si rassegnerà mai ad essere la servitù di nessuno, tantomeno della capitale. Nessuna deroga, nessuna autorizzazione provvisoria per finte emergenze sanitarie; il ciclo dei rifiuti si chiuda nei rispettivi ATO e per questo il Piano regionale dei Rifiuti veda presto la luce.
In politica è vietato fermarsi. Noi rimaniamo in movimento per rimanere fedeli al nostro progetto e non alle forme attraverso le quali abbiamo cominciato a realizzarlo”.

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