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Incendio alla Loas di Aprilia, Rifondazione Comunista di Anzio: “le autorità locali, sanitarie e giudiziarie prendano provvedimenti”.

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In merito all’incendio che ha interessato la Loas di Aprilia, questa mattina il segretario di Rifondazione comunista di Anzio, Umberto Spallotta, ha sollecitato le autorità locali, sanitarie e giudiziarie a prendere provvedimenti. “Siamo preoccupati per la qualità dell’aria nella nostra città. – commenta – I valori dell’aria, analizzati da Arpa, sono drammaticamente superiori ai limiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. I sindaci, in quanto massime autorità sanitarie locali, – dice – si prendano le responsabilità che competono al loro ruolo invece di limitarsi ad invitare i cittadini a chiudere le finestre”.

“Arpa – prosegue Spallotta – ha diffuso infatti ieri, 12 agosto 2020, l’ultimo bollettino con i dati relativi al secondo campione: diossine a 87, quando il limite massimo è 0.3 e Benzo (A) pirene a 7,9 contro una media annua stabilita ad 1. Dati di molto superiore ad un altro tristemente noto incendio,quello della ECO X di Pomezia del maggio 2017.

Denunciamo il profitto dei privati sui rifiuti, meccanismo che genera collusioni, malaffare e disastri ambientali. La tutela della salute dei cittadini e dei territori necessita del ritorno alla gestione pubblica del ciclo dei rifiuti e dei settori strategici dell’economia”, continua Spallotta.

Ricordiamo – prosegue il segretario di Rifondazione comunista di Anzio – che in Italia esiste la categoria del danno ambientale, una precisa normativa che vuole che, se danneggi per dolo o per incidente colposo l’ambiente, in maniera significativa e arrecando un danno a cose ed esseri viventi, devi risarcire il danno allo Stato, al netto poi di conseguenze penali.

IL DANNO ambientale è previsto e disciplinato dall’art.18 della legge n. 349 dell’8 luglio 1986, nel quale il legislatore sancisce che “qualunque fatto doloso o colposo in violazione di disposizioni di legge o di provvedimenti adottati in base a legge che comprometta l’ambiente, ad esso arrecando danno, alterandolo, deteriorandolo o distruggendolo in tutto o in parte, obbliga l’autore del fatto al risarcimento nei confronti dello Stato”, peccato che le società falliscano e non paghino ed anche per questo bisogna tornare alla gestione pubblica”.

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