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Acli Latina: “Centro Alta Diagnostica va salvato per il bene dei cittadini”

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La Presidenza delle ACLI Provinciali di Latina  ha ritenuto opportuno dire la propria  sul caso dell’alta diagnostica, oggi il più importante tema per la comunità pontina e del Lazio meridionale.

“La funzionalità di tale opera non può e non deve essere pregiudicata da vere incomprensioni amministrative, va salvata per il bene dei cittadini – hanno sottolineato all’unisono il direttore Nicola Tavoletta e il presidente Maurizio Scarsella -. Oggi le famiglie sono sottoposte ad una vera e propria migrazione sanitaria che costa stress e tanto danaro per curarsi in altre realtà nazionali.  I cittadini del nostro territorio conoscono bene cosa vuol dire la migrazione sanitaria, quanto pesa anche sulla integrità familiare e sulla serenità lavorativa. Una problematica grave che sarebbe se non risolta quantomeno alleviata  con il centro di alta diagnostica che rappresenta  quindi  una necessità che non può essere disattesa”.

Le ACLI Provinciali invocano una soluzione per ristabilire l’interezza del progetto, auspicato e atteso dai cittadini, e fanno appello alla politica perchè si impegni nel trovare la soluzione o nel reagire per difendere un grande bene comune.

“La Fondazione Roma, una organizzazione di Terzo Settore, ha portato le risorse, le competenze e i progetti per consegnare alla comunità un’opera rara nel panorama sanitario ed ora la dobbiamo difendere tutti insieme – proseguono i vertici aclisti – Le istituzioni locali a vari livelli, ma anche la società civile, si sono spese, in passato, in un’alleanza positiva per realizzare il centro di alta diagnostica, oggi ci sia continuità nel difenderlo. Le ACLI hanno affrontato in questi mesi il tema del caregiver, dialogando con la politica, per una rapida approvazione sulla legge e continuano a chiedere alle rappresentanze politiche un impegno per la tutela della salute e delle famiglie, quindi di rispondere immediatamente con la soluzione alla criticità emersa nel realizzare il centro. Fanno un appello perchè le amministrazioni comunali si riuniscano in una alleanza sociale a difesa del progetto, così lo stesso appello è per la società civile organizzata”.

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