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Atti intimidatori per l’aggiudicazione del primo chiosco sul lungomare di Latina: scattano 8 misure cautelari, 5 gli arresti.

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Atti intimidatori per l’aggiudicazione di un chiosco sul lungomare di Latina: scattano 8 misure cautelari tra Latina, Pescara e Milano: due custodie in carcere, tre agli arresti domiciliari ed altri tre indagati avranno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli agenti della Squadra Mobile di Latina –  coordinati dalla D.D.A di Roma – hanno eseguito i provvedimenti la notte scorsa. A vario titolo, gli 8 indagati devono rispondere dei reati di turbata libertà degli incanti ed estorsione (aggravati dal metodo mafioso), ed anche di diversi episodi di detenzione e spaccio di droga e per trasferimento fraudolento di valori.

“Gli atti intimidatori – secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – sarebbero avvenuti tra il 2016 ed il 2020, anche tramite i social network, ed avrebbero inciso negativamente sull’aggiudicazione del chiosco n° 1 del lungomare di Latina. L’inchiesta è partita proprio da una segnalazione, nei primi mesi del 2021, del Comune di Latina, in merito ad una rinuncia sospetta da parte dei legittimi aggiudicatari della gara per la gestione del 1° chiosco. Una situazione analoga era già avvenuta nel 2016 e nell’aprile del 2017.

“In tale atto – spiega la nota della Questura – si faceva riferimento al fatto che la rinuncia alla gestione del 1° chiosco del lungomare di Latina da parte dei legittimi aggiudicatari, individuati all’esito di una procedura ad evidenza pubblica avviata nei primi mesi del 2020, potesse essere il frutto di pressioni da parte di non meglio precisati soggetti.

Tale situazione sembrava riproporre quanto già accaduto nel 2016, allorquando il Comune di Latina aveva emanato un bando per la realizzazione dei chioschi sull’area demaniale antistante il lungomare e, nell’aprile del 2017, dopo l’aggiudicazione definitiva delle aree, il legale rappresentate della ditta che si era aggiudicata l’area n. 1 vi aveva rinunciato senza un apparente motivo.

Gli approfondimenti svolti, quindi, – spiega la nota – hanno acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di una serie di atti intimidatori realizzati tra il 2016 ed il 2020, veicolati anche tramite i social network, che hanno inciso negativamente sull’aggiudicazione del chiosco n. 1 del lungomare di Latina e sulla libera attività esercitata dai gestori degli altri esercizi pubblici di ristorazione ivi ubicati.

Inoltre, sono stati raccolti gravi indizi in merito all’attività di spaccio di stupefacenti gestita da uno degli odierni indagati, consentendo di ricostruire l’utilizzo di metodi intimidatori impiegati per la riscossione dei crediti insoluti.

Infine, sono stati acquisiti gravi indizi in merito ad alcuni episodi di spaccio di stupefacenti e di recupero con metodi violenti dei relativi crediti da parte di altri tre degli odierni indagati, nonché in merito alla intestazione fittizia in capo ad un altro indagato di una società gestita di fatto da un altro soggetto.

Un quadro indiziario rilevante quello delineato dalla complessa attività di indagine svolta, che ha portato all’esecuzione di due misure di custodia in carcere, tre arresti domiciliari e tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, eseguite tra le città di Latina, Pescara e Milano”.

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